Vendemmia per turisti
Come offrire un'esperienza

M.A.I.E.R. Srl

Negli ultimi anni, la vendemmia si è trasformata da attività agricola a vera e propria esperienza turistica. Sempre più aziende vitivinicole, infatti, soprattutto quelle a conduzione familiare o legate a un territorio vocato, aprono le porte ai viaggiatori curiosi di vivere la magia della raccolta dell’uva. Non si tratta solo di mettere le mani tra i filari, ma di entrare nel cuore pulsante della viticoltura, scoprendo ritmi, sapori e tradizioni.
Ma come si organizza una vendemmia per turisti che sia autentica, sostenibile e coinvolgente?


Pianificare con attenzione: non è un evento qualsiasi
La vendemmia è un momento delicato. L’uva va raccolta al giusto grado di maturazione, spesso in tempi stretti e con grande attenzione. Coinvolgere i turisti, quindi, richiede una cura estrema, senza lasciare alcuno spazio all’improvvisazione: serve una pianificazione precisa, dove si individuano giornate dedicate in cui i visitatori possano partecipare senza intralciare le operazioni tecniche più complesse.
Le attività proposte devono essere calibrate: per un’esperienza da turista appassionato di vino sarà sufficiente qualche ora tra i filari, magari con ceste e forbici, guidato da un operatore esperto. In fondo l’importante è far sentire i partecipanti utili ma senza esporli a rischi o stress. Un briefing iniziale, poi, è essenziale per spiegare le regole di sicurezza, l’importanza del lavoro svolto e il valore del prodotto.


Una cornice normativa chiara
Dal 2023, l’attività di vendemmia turistica in Italia è regolata da un protocollo nazionale che ne definisce limiti e modalità. È un'attività non retribuita, di breve durata, rivolta a turisti e separata dalla raccolta professionale. Ogni azienda deve delimitare con precisione l’area destinata ai visitatori, nominare tutor responsabili, stipulare un’assicurazione di responsabilità civile e comunicare l’iniziativa al SUAP del Comune.
Sono vietate attività pericolose o l’uso di macchinari, e tutto deve svolgersi in piena sicurezza. I turisti possono partecipare al massimo due volte a settimana, per poche ore. Questa regolamentazione tutela il lavoro agricolo professionale e garantisce ai visitatori un’esperienza sicura e trasparente.


Fare storytelling: ogni grappolo racconta una storia
Il turista non cerca solo un’esperienza “da fotografare”, ma una narrazione. Raccontare il terroir, la storia dell’azienda, le caratteristiche del vitigno e dell’uva che sta raccogliendo, trasforma un gesto semplice in un momento memorabile. Durante la vendemmia si può parlare anche del ciclo della vite, dell’equilibrio tra tradizione e innovazione, della sostenibilità ambientale o dell’agricoltura biologica.
Il racconto può continuare in cantina, dove si mostrano la trasformazione dell’uva e i primi processi di vinificazione e dove si respira il profumo del mosto che fermenta. Il coinvolgimento cresce se il turista sente di essere parte di qualcosa di autentico e prezioso.


Curare il contesto: accoglienza e convivialità
Dopo la fatica, arriva il momento della festa. L’esperienza ideale si chiude con una merenda contadina, un pranzo in vigna, o un picnic tra i filari, con prodotti tipici locali e, naturalmente, i vini dell’azienda. Anche qui, la qualità fa la differenza: ingredienti di stagione, abbinamenti pensati, porzioni generose e un’accoglienza calda e genuina.
Un’idea vincente è proporre una mini-degustazione guidata, magari con un sommelier o il produttore stesso, per dare valore al vino assaggiato, collegandolo al lavoro appena svolto. Se possibile, si possono offrire gadget o piccoli souvenir, come una bottiglia personalizzata o una foto ricordo, per prolungare nel tempo il legame con l’esperienza vissuta.


Promuovere e fidelizzare
La vendemmia turistica va raccontata anche fuori dal vigneto. È fondamentale avere una strategia di comunicazione efficace: sito web aggiornato, social media, fotografie emozionali e modalità di prenotazione chiare. Dopo l’evento, raccogliere feedback, offrire sconti sui vini o proposte per un ritorno l’anno successivo aiuta a trasformare un visitatore in un ambasciatore del territorio.


Offrire una vendemmia per turisti non è solo una trovata commerciale: è un modo per valorizzare il proprio territorio, promuovere la cultura del vino e costruire legami autentici. Farlo nel rispetto delle norme e con uno spirito di accoglienza genuina è la chiave per trasformare una giornata tra i filari in un ricordo indimenticabile.

Richiesta informazioni
Vuoi informazioni per l'acquisto, clicca per chiamare
+390578294200 WhatsApp
oppure inviaci la tua richiesta compilando il modulo.
comunicazioni@maiergroup.it